Fabrizio Di Patti – Dottore Commercialista

PEC per gli amministratori di società: nuovo obbligo dal 2025, ecco cosa c’è da sapere

Dal 1° gennaio 2025, è scattato un nuovo adempimento per gli amministratori di società: l’obbligo di disporre di una PEC personale da iscrivere presso il Registro delle Imprese. Si tratta di una novità introdotta con la Legge di Bilancio 2025 e disciplinata nei primi chiarimenti ufficiali con la nota n. 43836 del 12 marzo 2025 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Come commercialista, consiglio di porre massima attenzione a questo obbligo, perché ha impatti operativi immediati, sia per le società già costituite che per quelle di nuova costituzione.


Cosa prevede la normativa

Il nuovo obbligo è disciplinato dal comma 860 della Legge di Bilancio, che modifica l’art. 5, comma 1, del D.L. 179/2012:

“Tutti gli amministratori di società devono avere un indirizzo di posta elettronica certificata personale iscritto al Registro delle Imprese.”

L’obiettivo è quello di garantire un canale ufficiale, sicuro e tracciabile tra gli amministratori e la Pubblica Amministrazione, favorendo così una maggiore trasparenza e l’integrazione nel sistema digitale nazionale.


Come si assolve all’obbligo

Secondo quanto riportato nella nota MIMIT n. 43836 del 12 marzo 2025:

  • L’obbligo riguarda tutti gli amministratori, anche già in carica al 1° gennaio 2025;
  • Le società già costituite devono adeguarsi entro il 30 giugno 2025;
  • Le società di nuova costituzione devono inserire la PEC personale degli amministratori già nella domanda di iscrizione al Registro delle Imprese;
  • La mancata indicazione comporta la sospensione dell’iter di iscrizione, con rigetto in caso di mancata regolarizzazione entro 30 giorni;
  • L’iscrizione della PEC personale è esente da bolli e diritti di segreteria.

Differenze operative tra Camere di Commercio

Mentre il MIMIT ha fornito i primi indirizzi, alcune Camere di Commercio stanno adottando interpretazioni differenti.

📍 Registro Imprese di Verona

Con un avviso del 26 marzo 2025, il Conservatore ha espresso un’interpretazione più estensiva, precisando che:

  • L’obbligo riguarda tutti gli amministratori e liquidatori, anche non legali rappresentanti;
  • Si applica a:
    • Nuove iscrizioni a partire dal 1° gennaio 2025;
    • Variazioni contrattuali che comportano attribuzione della carica di amministratore o liquidatore;
  • Dal 1° aprile 2025, l’obbligo è operativo per tutte le domande di iscrizione o variazione;
  • La PEC dell’amministratore può coincidere con quella della società;
  • Le istanze di aggiornamento PEC da parte di amministratori già in carica sono esentate da oneri.

La stessa Camera ha espresso la necessità di ulteriori chiarimenti ministeriali, in linea con quanto sollecitato da Unioncamere.


Il punto di vista del sindacato dei commercialisti

L’Associazione Dottori Commercialisti (ADC) ha espresso forte rammarico per l’introduzione di questo nuovo obbligo. Secondo quanto riportato nella loro nota:

“L’obbligo di PEC personale per gli amministratori comporta un onere burocratico ed economico aggiuntivo per le imprese, senza benefici tangibili in termini di trasparenza o efficienza.”

La richiesta dell’ADC è chiara:

  • Eliminazione dei diritti camerali per la comunicazione PEC;
  • Posticipo del termine al momento del deposito del bilancio, per evitare frammentazioni e semplificare gli adempimenti.

In sintesi

Il nuovo obbligo di comunicare la PEC personale degli amministratori è già operativo, anche se in un contesto ancora in via di assestamento interpretativo. Per ora, le società già costituite devono adeguarsi entro il 30 giugno 2025, mentre quelle nuove devono provvedere già in fase di iscrizione.

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